A Codroipo i primi vaccini: «Riabbracciamo i nipoti»

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Il sorriso c’è. È dietro la mascherina, si vede dagli occhi. E dietro al sorriso c’è la speranza di un ritorno alla normalità, fatta di baci ai nipoti, abbracci ai figli, momenti di convivialità con i coetanei. Al Distretto sanitario di viale Duodo sono cominciate ieri mattina di buonora le vaccinazioni anti-Covid per gli ultraottantenni che sono stati più rapidi a prenotarsi la scorsa settimana: il centro del Medio Friuli, dove a fine giornata sono state immunizzate 84 persone, è stato tra i primi a partire ieri in regione. Tutto è filato liscio, come confermato dall’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale.
Tra le prime ad uscire dalla struttura sanitaria dopo essersi sottoposte all’agognata puntura le sorelle Oliva e Giovanna Zoratto, rispettivamente 96 e 81 anni: «Chiariamo subito una cosa: non sono anziana, sono meno giovane! », scherza, abbracciata al figlio, la signora Oliva. Classe 1924, ha deciso di non perdere tempo e prenotare subito la propria dose: «Sono davvero contenta di essermi vaccinata, spero tanto che questo brutto periodo finisca presto – racconta –. Il richiamo lo farò l’8 marzo, proprio il giorno della festa delle donne: ho chiesto a dottori e infermieri se c’è qualche controindicazione, mi hanno detto che in caso di febbre posso prendere un Brufen. Al limite un dolorut, non ho avuto paura». Poi l’appello: «La gente deve stare attenta: in televisione ho visto tante persone tutte vicine, non possiamo permetterci una nuova crescita dei contagi».
La sorella minore Giovanna esce poco dopo: «Non solo ho prenotato tramite il Cup immediatamente la vaccinazione – dice con malcelato orgoglio –, ma ho pure spinto sorelle e conoscenti a farlo: la settimana prossima ad esempio, accompagno la mia sarta». E non c’è spazio per i tentennamenti: «Con le mie sorelle, siamo in cinque, facciamo sempre delle gran partite a carte. Ho detto chiaramente: al tavolo non c’è spazio per chi non si vaccina».
Tra i primi a ricevere il vaccino c’è anche l’ex vicesindaco Amo Masotti, 89 anni. Pure lui si è messo in fila immediatamente dopo l’annuncio dell’apertura delle prenotazioni: «Ho chiamato subito al Cup, sperando di potermi prenotare già la sera di martedì scorso al telefono. Poi il giorno dopo in farmacia ero in fila già alle 8.20 per assicurarmi la mia dose – racconta –. Come è andata? Benissimo: cinque minuti per firmare le carte e ricevere la puntura, quindici minuti di attesa in osservazione. Io ero ansioso di farlo, non vedevo l’ora: non capisco chi dice di non volerlo fare, aumentano semplicemente la probabilità di ammalarsi e di diffondere il virus».
Edda Meneguzzi di Biauzzo, 80 anni, freme per tornare a fare la seconda dose: «È andata bene, non vedevo l’ora di farlo: questo è stato un anno di rinunce, speriamo di metterci al più presto questo incubo alle spalle».
Così la pensa anche Maria Benedetti, 90 anni tondi: felice di essersi sottoposta all’immunizzazione, spera nel pieno effetto del siero «per poter tornare a organizzare i tè con le mie sorelle e, soprattutto, per tornare ad abbracciare figli e nipoti».
Vaccinazioni anti-Covid al via oggi pomeriggio anche all’ospedale di San Daniele. L’appuntamento è dalle 12.30 alle 18.30, al piano terra del padiglione S. L’agenda dell’Asu Fc prevede di inoculare il vaccino a 90 persone ogni giorno, dal lunedì al venerdì, partendo dagli over 80. In vista dell’avvio della campagna vaccinale, ieri l’ospedale si è attrezzato allo scopo di gestire al meglio i flussi di persone in ingresso e uscita dall’ospedale. L’area dedicata alla vaccinazione è quella del punto prelievi: l’anziano potrà essere lasciato all’ingresso dall’accompagnatore - libero, quest'ultimo di raggiungere autonomamente l’adiacente parcheggio multipiano - e sarà preso in carico da un volontario della protezione civile che gli indicherà l’area dedicata alle vaccinazioni. —
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