A Buja scoppia il caso biblioteca

L’assessore Guerra: la legge ci obbliga a perdere servizi

BUJA. «Uscire dal sistema bibliotecario dell’hinterland udinese? Tanto lavoro per nulla». C’è preoccupazione a Buja in merito alle nuove direttive regionali sulla futura organizzazione del sistema delle biblioteche: entro il prossimo 15 aprile si prevede infatti che le biblioteche dei Comuni aderiscano a un sistema bibliotecario circoscritto a un territorio omogeneo e laddove un progetto di questo tipo non sia ancora realizzato, la scelta di un ente comporterebbe che tutti gli altri facenti parti di quel territorio debbano per forza seguirlo, convenzionandosi con un sistema già esistente come ad esempio quello udinese.

A Buja, con una biblioteca da 4 mila utenti e 8 mila prestiti all’anno, di certo una delle più importanti della zona collinare, in municipio non si sa più che pesci pigliare: «Ci chiedono di uscire dal sistema al quale abbiamo aderito - spiega l’assessore alla cultura Alberto Guerra - per poi aderire a quello della zona omogenea della collinare che attualmente non esiste. Dall’altro lato, è una decina d’anni che fra amministratori della collinare se ne discute, ma di certo in un mese e mezzo non è possibile realizzare un progetto di quel tipo. A questo punto, se la scelta di un Comune si porta dietro anche quella degli altri, mi chiedo chi è che deve prendere questa decisione». L’assessore Guerra fa notare che attualmente anche Treppo Grande fa parte del sistema udinese, mentre Forgaria fa riferimento a Spilimbergo, e Flaibano a Codroipo: ciò, tanto per comprendere l’attuale organizzazione delle biblioteche, e da Buja non vi è la volontà di dettare le direttive “scavalcando” le scelte fatte da altri territori. Allo stesso tempo, c’è la volontà di salvaguardare il lavoro svolto: «Siamo entrati nel sistema udinese - dice Guerra - su volontà dell’intero consiglio comunale. Adesso, dovremo chiedere a Udine di uscire visto che l’unica possibilità che ci resta è quella di restare da soli. Tuttavia, ricordo che abbiamo sostenuto delle spese per l’adesione che abbiamo appena finito di ammortizzare ma, al di là di quello, con l’adesione a Udine abbiamo offerto un servizio ottimo ai nostri utenti che ora rischiamo di compromettere». La questione sarà oggetto di un incontro in programma prossimamente in sede della collinare a Colloredo, ma già da ora Guerra avanza una richiesta alla Regione: «Sarebbe bene - dice - che la clausola relativa all’omogeneità territoriale venga stralciata, o per lo meno che agli amministratori venga dato più tempo se davvero dovremo realizzare un progetto di sistema bibliotecario nuovo. (p.c.)

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