Successo a Capodimonte, 'Doppio Caravaggio' anche di sera

Domani per San Gennaro, 26 e 27 settembre, 3, 10, 17 ottobre

(ANSA) - NAPOLI, 18 SET - Doppio Caravaggio di sera. Dal week end di San Gennaro alle Giornate Europee del Patrimonio: è un fine settembre nel segno del Merisi al Museo e Real Bosco di Capodimonte con nuove opportunità per visitare, anche in orari serali e con biglietti ridotti, l'eccezionale esposizione dell'Ecce Homo ritrovato accanto alla Flagellazione di Cristo. La prima apertura serale del mese (19,30-23,30, ultimo ingresso 22,30) è stata fissata proprio domani nel giorno del Santo Patrono della città per una mostra che nel corso dell'estate ha fatto più che raddoppiare le presenze al museo. Medesime modalità, il 26 settembre. Ad ottobre si ripeterà l'iniziativa il 3, il 10 e il 17. Il biglietto per i giovani fino al compimento dei 25 anni , anche per le aperture serali, è acquistabile al costo di 2 euro, come nei consueti orari di visita. Sabato 20 settembre sarà possibile abbinare la visita al museo e alla mostra ad un concerto, dove Schubert si accosta a Rossini e Mercadante (ore 11,00 Salone da ballo) protagonista l'Ensamble Mercadante diretto dal maestro Benedikt Sauer, soprano Albertina Del Bo. Giovedì 25 settembre, a cura di Amici di Capodimonte, appuntamento alle 16,30 in sala 20 con 'L'alba di un nuovo Caravaggio', conversazione di Stefano Causa introdotta dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt, che apre il cartellone di iniziative autunnali dedicate al Doppio Caravaggio': conferenze, concerti, performance. Biglietto simbolico ad un euro il 27 settembre per l'apertura serale nell'ambito delle Giornate europee del patrimonio Fino al 2 novembre l'Ecce Homo di Caravaggio, dipinto a Napoli quattro secoli fa e riscoperto nel 2021 a Madrid, è l'Ospite speciale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, in dialogo con il capolavoro la Flagellazione di Cristo. Entrambe le opere furono realizzate nei soggiorni napoletani del Merisi (1606/1607 e 1609) e sono ora esposte nella sala 62 in un confronto di grande suggestione che pone accanto la celebre pala d'altare della Chiesa di San Domenico (di proprietà del Fondo Edifici di Culto in consegna al museo dal 1972 per ragioni di tutela) e il dipinto perduto. L'esposizione è promossa dal Museo con il Comune di Napoli per i 2500 anni della città. (ANSA).

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