Dall'oliveto urbano ai parchi, a Roma i cittadini si prendono cura del verde

(di Maria Elena Marsico) (ANSA) - ROMA, 09 DIC - Dal parco degli Acquedotti a villa Pamphilj, con un obiettivo: prendersi cura del verde cittadino e degli spazi pubblici. Sono circa 50 i patti di collaborazione attivi a Roma tra l'amministrazione e le realtà associative del territorio per la gestione condivisa di questi luoghi. Tra questi c'è Largo Ferruccio Mengaroni, un'area di Tor Bella Monaca restituita al quartiere grazie a un progetto di rigenerazione urbana sponsorizzato dalla Fondazione Bulgari e che viene gestita dall'associazione Cubo Libro. Zone verdi con panchine, un'area giochi per bambini, area fitness e persino uno skate park. La piazza è tornata a essere dei cittadini, come raccontato nel corso della presentazione al convegno "Fare insieme" alla Casa della città. Tra gli altri progetti, il patto per il giardino dei cedrati al parco di Villa Pamphilj dove una struttura, un "casale" cogestito da pubblico e privato è diventato uno spazio per iniziative culturali e un laboratorio sperimentale di agricoltura urbana e ancora un luogo di ritrovo con una caffetteria. Presentati anche il Parco dei Romanisti che vede la presenza di un uliveto urbano il cui olio viene utilizzato per le famiglie più fragili e il parco della Cellulosa. Attraverso il patto all'associazione comitato promotore per questo parco vengono affidati, tra le altre cose, l'apertura e la chiusura degli ingressi della Cellulosa, gli interventi di cura del verde orizzontale e la manutenzione dell'area gioco. E poi l'esperienza di Retake al Parco degli Acquedotti con interventi per il decoro e la cura del parco. Così i cittadini diventano i protagonisti della cura, in questo modo, del verde. Il Dipartimento Ambiente ha quindi stipulato 16 patti di collaborazione, a cui se ne aggiungono decine in corso di definizione e sottoscritti direttamente dai municipi. Circa 90 invece le adozioni che potranno poi trasformarsi in patti. I patti di collaborazione sono "una modalità importantissima" per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, "perché ci consente non soltanto di fare più cose che da soli non riusciremmo a fare, ma perché ci consente anche di cogestire la città con molte più idee, con molta più ricchezza di obiettivi, di spunti, di visioni", ha sottolineato. Dello stesso parere l'assessora all'Ambiente, Sabrina Alfonsi: "è uno strumento che sta funzionando molto bene". E ha spiegato: "Abbiamo decine e decine di realtà che hanno firmato i patti. Alcuni sono firmati da 30 associazioni. Sono un modo per curare i nostri beni comuni, ma in realtà per curare anche le solitudini, le fragilità e fare comunità e quindi ha un valore sociale, culturale e anche ovviamente di gestione". (ANSA).
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