Servizio mensa allo sprint finale Arrivano i bandi per la ristorazione
I lavori sono conclusi: la parte in muratura è fatta e gli impianti sono ormai pronti. Il traguardo è ormai all’orizzonte. L’ultimo capitolo di una delle opere più attese dal mondo universitario cittadino sta per essere scritto. Manca davvero poco: entro fine mese verrà pubblicato il bando per l’allestimento dei locali e per il servizio di ristorazione. Sarà come lo sprint finale di una gran fondo.
Della mensa di via Alviano si parla da tempi ormai immemori, ma Lydia Alessio-Vernì, direttrice generale dell’Ardiss-Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori del Friuli Vnezia Giulia, fa sapere che con l’inizio del prossimo anno accademico la struttura sarà finalmente operativa. Questa volta sembra possibile. Per gli studenti sarà una rivoluzione: i ragazzi e le ragazze immatricolate a Gorizia non dovranno più muoversi dall’ateneo per mangiare nei punti ristoro convenzionati. Avranno tutto a portata di mano.
L’assenza di una mensa universitaria vera e propria è sempre stata considerata una sorta di handicap per la proposta accademica cittadina. Dal prossimo anno, Gorizia colmerà finalmente il gap con le altre sedi universitarie regionali. «Il nostro obiettivo è dare agli studenti qualità, servizio e benessere, ma non sempre è facile», spiega la direttrice Lydia Alessio-Vernì.
A rendere biblici i tempi di realizzazione della mensa d’ateneo sono stati, insieme alle lungaggini burocratiche, alcuni imprevisti tecnici, ma la fine del tunnel sembra davvero vicina. Si vede ormai la luce, dunque. «Alle volte non viene percepito ciò che si fa, ma c’è l’impegno affinché ai ragazzi arrivino le risorse», assicura la numero uno di Ardiss.
L’ultimo ostacolo di questo iter infinito è il bando per l’affidamento del servizio di ristorazione. I termini, per il momento, non vengono svelati. «Non è ancora opportuno renderli pubblici, ma manca davvero poco. Stiamo definendo gli ultimi dettagli», precisa la direttrice.
Nel frattempo, oltre alle due convenzioni in atto con Godina e Wienerhaus, al polo di Santa Chiara è stato attivato un punto di ristoro. «Con l’università abbiamo realizzato un’area con forni a microonde che potrebbe essere utile lasciare anche dopo l’apertura della mensa di via Alviano, visto che la struttura di via Santa Chiara è decentrata», ricorda Lydia Alessio-Vernì sottolineando la stretta collaborazione con le due università di Udine e Trieste e con il Comune di Gorizia.
La mensa avrà 90 posti a sedere ma, calcolando la rotazione delle persone, è previsto che potranno essere serviti 240 pasti al giorno distribuiti su 3 turni. La sala-pasti troverà spazio al pianoterra dell’ex seminario di via Alviano. Il progetto esecutivo è stato approvato a gennaio dello scorso anno da una commissione mista formata dai tecnici Ardiss e dell’Università di Trieste, e prevede anche la riqualificazione dell’area del bar già aperto, sempre al pianoterra, nello stabile. L’idea è di organizzare la distribuzione dei pasti su almeno tre turni. Gli ex uffici delle associazioni studentesche e i vecchi locali di servizio a disposizione del bar diventeranno deposito per carrelli e materiali. L’importo a base d’asta dei lavori è stato di 223.935,96 euro più gli oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso, di 10.185,46 euro. —
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