Porta a porta a Udine: arriva la moneta virtuale per “premiare” chi differenzia meglio i rifiuti

UDINE. Una moneta virtuale per premiare chi differenzia di più e meglio i rifiuti. Ecco il piano della Net per incentivare i cittadini ad adottare comportamenti virtuosi. L’azienda partecipata dal Comune sta mettendo a punto un progetto che intende sfruttare tutte le tecnologie a disposizione per valorizzare la raccolta domiciliare con l’obiettivo di innalzare la percentuale di differenziata e ridurre i costi in bolletta soprattutto dei “più bravi” migliorando nel contempo la tutela dell’ambiente.
I NUMERI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
- 35 milioni di euro. È la somma necessaria a realizzare il nuovo impianto che sorgerà in via Gonars. A realizzare e gestire per vent’anni il “digestore anaerobico” sarà la società Bionet srl, che si è aggiudicata la gara pubblica.
- Differenziata al 70%. In provincia di Udine i rifiuti indifferenziati sono passati da 127 mila tonnellate nel 2009 a 79 mila nel 2017. Un bel salto in avanti che ha consentito di sfiorare il 70% di raccolta differenziata, sempre a livello provinciale.
- L’impianto a San Giorgio. Ma il restante 30% non finisce direttamente in discarica: una parte viene trattata nell’impianto di San Giorgio che ne riesce a recuperare il 73%.
«È un progetto ambizioso - svela il direttore Massimo Fuccaro - che si basa sulla possibilità di monitorare i singoli conferimenti con dei chip da installare nei singoli bidoncini (è appena stata bandita la gara da 3,2 milioni di euro i 250 mila contenitori che serviranno a estendere la raccolta porta a porta in tutta la città, ndr) e di introdurre una moneta virtuale da utilizzare in un circuito locale». Il tutto finalizzato a incrementare il recupero della spazzatura prodotta.
«Tra gli obiettivi generali di Net - continua Fuccaro - non c’è soltanto la cura ed il trattamento del rifiuto, ma anche il suo riutilizzo e le conseguenti enormi potenzialità che ne derivano. Potenzialità che l’azienda vuole sprigionare per restare al passo con i tempi ed anticiparli grazie all’investimento continuo in persone, mezzi e nuove tecnologie. A conferma dell’elevato know-how aziendale raggiunto, anche nel 2018 (e prosegue nel 2019) l’azione di Net si è confermata tra quelle più virtuose nel panorama nazionale: dalle analisi industriali effettuate dal centro studi Net si evince che il costo medio di raccolta e trattamento del rifiuto solido urbano applicato da Net ai comuni soci, pari a 0,199 euro al chilogrammo, risulta del 45% inferiore rispetto alla quello medio nazionale che si attesta a 0,362 euro al chilogrammo (fonte: Rapporto Ispra 2018)».
Ma Net non intende fermarsi e, oltre al nuovo impianto da 35 milioni, sta pensando di introdurre un sistema virtuoso di economia circolare connesso alla raccolta differenziata. «Si chiama “Smart waste management system with blockchain” - dice il direttore -, e saremo tra i primi in Italia a farlo, attivando un modello virtuoso e trasparente, che premia gli utenti con una “valuta complementare di utilità”.
Il tutto grazie a dei microchip (dai costi contenuti) che saranno installati nei bidoncini e consentiranno di identificare l’utente e il materiale conferito. Così se per esempio un cittadino conferisce 10 chilogrammi di alluminio o di carta sarà subito ricompensato con la moneta virtuale che poi potrà spendere in un circuito locale o utilizzare per pagare la prossima bolletta. A pesare il rifiuto sarà direttamente il mezzo utilizzato per la raccolta mentre per l’acquisto della moneta virtuale si potrebbe utilizzare il risparmio derivato dall’introduzione della differenziata».
Grazie al nuovo impianto che sorgerà in via Gonars la Net punta invece a recuperare il 97 per cento dei rifiuti prodotti. Nel “digestore anaerobico” saranno lavorati, su due linee distinte e separate, il “Forsu”, vale a dire la frazione organica dei rifiuti proveniente da raccolta differenziata e il “Fop”, ossia la frazione organica putrescibile da raccolta indifferenziata. Un ulteriore passaggio che consentirà di produrre subito biometano per autotrazione (circa il 10% di quello attualmente utilizzato in Fvg) ed energia elettrica e termica anche da veicolare nel territorio oltre e in futuro anche compost di qualità per agricoltura e biocarbone. Il rifiuto quindi diventerà una risorsa e solo il 3% sarà destinato alle discariche.
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