Fondazione Melzi, ogni anno 20 mila euro in beneficenza

TARVISIO. Ogni anno, dal 2002, da quando la Fondazione Melzi è divenuta operativa, sono state distribuite in beneficenza cifre che oscillano tra i 15 e i 20 mila euro. Somme corrispondenti agli utili...
TARVISIO. Ogni anno, dal 2002, da quando la Fondazione Melzi è divenuta operativa, sono state distribuite in beneficenza cifre che oscillano tra i 15 e i 20 mila euro. Somme corrispondenti agli utili di interessi che il lascito di un miliardo di vecchie lire, che l’ingegnere Melzi, editore e industriale che aveva portato il marchio Weissenfels nel mondo, morto il 26 agosto del 2000, ha voluto per testamento destinare alle persone in difficoltà di Fusine e del Tarvisiano.


Don Claudio Bevilacqua, nell’omelia della messa concelebrata nella parrocchiale con don Giuseppe Morandini, che è il presidente della Fondazione, ha spiegato: «Il miliardo di lire iniziale, pari a 516.456,90 euro, è stato investito per tre quarti in titoli di stato, garantiti e sicuri, mentre con solo un quarto di esso si sono acquistati titoli un po’ più produttivi, al fine di realizzare un migliore rendimento. Finora il capitale di partenza è stato conservato e si è anche un po’incrementato». Il parroco, ha in proposito ha rivolto un caloroso ringraziamento alla sorella dell’ingegnere, la marchesa Maria Enrichetta Melzi Carignani, a Charles Robert Franklin, al sindaco Renzo Zanette, anch’egli membro del Cda dell’Associazione, al parroco di Fusine don Morandini e agli altri membri del direttivo, Martino Kraner, Lucio Orlando, Roberto Palmieri e Maurizio Gheser, Raffaela Taddio; dell’assistenza sociale di comune, Valeria Di Maria, rappresentante della Caritas ed al curatore del fondo Maurizio Croattini, che assieme a Kraner, segue con prudenza e capacità la situazione bancaria del conto a cui ogni anno si possono attingere i fondi per alleviare le sofferenze delle persone meno fortunate. «Anche quest’anno è stato possibile realizzare diverse decine di interventi – ha aggiunto don Bevilacqua – andando incontro a ad altrettante famiglie o persone singole nel bisogno». La Fondazione, ha ricordato il presidente, fornisce legna da ardere a una quindicina di famiglie; paga i libri di scuola a ragazzi di famiglie numerose non agiate, assicura dei buoni spesa nel mese di dicembre ad una dozzina di famiglie in stato di bisogno; soccorre, su segnalazione degli assistenti sociali le famiglie in grave ritardo con il pagamento di bollette dell’elettricità e del gas, in momenti in cui le stesse rischiano la chiusura dell’erogazione dei servizi, fondamentali in una zona montana dove il freddo si fa sentire ogni anno per oltre sei mesi”.
(g.m.)


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