Da Barcellona la cocaina per le discoteche: 3 in cella

I carabinieri bloccano un traffico di stupefacenti che partiva dalla Spagna. Arrestati una ragazza di origine tunisina e 2 sudamericani. La base in via Podgora
Un ragazzo sniffa di cocaina in una foto d'archivio. Tecniche sempre più sofisticate per nasconderla e spacciarla, consumi al galoppo e un raddoppio in un anno dei decessi: la cocaina continua ad essere, dopo la cannabis, la droga più amata dagli europei. Secondo la Relazione 2010 sull'evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentata oggi dall'Agenzia europea delle droghe (Oedt) a Lisbona e in contemporanea a Roma, nel 2008 i decessi collegati al consumo di "polvere bianca" sono raddoppiati, passando da 500 a mille. ANSA / FRANCO SILVI
Un ragazzo sniffa di cocaina in una foto d'archivio. Tecniche sempre più sofisticate per nasconderla e spacciarla, consumi al galoppo e un raddoppio in un anno dei decessi: la cocaina continua ad essere, dopo la cannabis, la droga più amata dagli europei. Secondo la Relazione 2010 sull'evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentata oggi dall'Agenzia europea delle droghe (Oedt) a Lisbona e in contemporanea a Roma, nel 2008 i decessi collegati al consumo di "polvere bianca" sono raddoppiati, passando da 500 a mille. ANSA / FRANCO SILVI

UDINE. Arrivava da Barcellona la cocaina destinata a rifornire le discoteche cittadine e quelle dell’hinterland udinese attraverso un traffico di stupefacenti che, dalla Spagna, dove operava un’organizzazione criminale che si occupava della preparazione e dello smistamento di ovuli di coca in tutta Europa, approdava in un appartamento in via Podgora, vero a proprio quartier generale di un traffico di stupefacenti, stroncato dai carabinieri di Udine. Al termine di un’attività di indagine e di controlli che proseguiva da tempo, gli uomini del Nucleo operativo della Compagnia sono intervenuti nel corso di un blitz che ha portato all’arresto di tre persone e al sequestro di un etto di cocaina.

Si tratta di Carmen Andri Morillo, 26enne dominicana, Juan Carlos Reyes Sanchez, suo coetaneo, anche lui di nazionalità dominicana, infine Jihan Massalim, 18enne di Talmassons, di origini tunisine. Quest’ultima aveva affittato l’appartamento alla Morillo e, secondo gli inquirenti, proprio all’interno di quell’appartamento, attraverso Sanchez, sarebbe arrivata la droga che la Morillo avrebbe avuto il compito di comporre in ovuli curandone lo spaccio al dettaglio. «Si tratta di una tappa importante nell’attività di “pulizia” del mondo notturno nella città di Udine e nell’hinterland» ha commentato il comandante del Nucleo investigativo Fabio Pasquariello, spiegando la valenza dell’operazione. Il blitz sarebbe scattato nei giorni scorsi alle 5.30 del mattino nell’appartamento al civico 18 di via Podgora.

I militari dell’Arma avevano notato in precedenza il gruppo all’interno di una discoteca di Tavagnacco. Hanno deciso di monitorare i movimenti del gruppo che, una volta uscito del locale, è salito su una Fiat 500 ed è ripartito verso Udine facendo, prima, una tappa all’esterno di un’altra discoteca in via Battistig per poi approdare all’appartamento di via Podgora. E proprio in quell’edificio, che fungeva da quartier generale per la banda, sono scattati controlli e perquisizioni. All’arrivo dei carabinieri la Morillo ha tentato di disfarsi di tre ovuli di cocaina, in seguito a una perquisizione nel reggiseno della Massalim venivano trovati anche tre involucri termosaldati di polvere bianca, rivelatasi cocaina, pronti per lo spaccio, mentre, addosso a Reyes Sanchez veniva trovato un cilindretto della stessa sostanza.

Con loro veniva sorpreso anche un minorenne di nazionalità colombiana, ma residente nel Cividalese, con una busta di cocaina infilata nella tasca dei pantaloni. La perquisizione dell’appartamento ha permesso di acclarare come, effettivamente, quella fosse la base operativa della banda all’interno del quale la droga affluiva per essere tagliata con altre sostanze e suddivisa in dosi per poi essere smerciata. La cocaina è affiorata perfino da una scarpa da donna in camera dove erano stati infilati 5 ovuli, sotto al letto in una busta di cellophane sono spuntati anche 223,5 grammi di una polvere (mannite con ogni probabilità) utilizzata per tagliare lo stupefacente. Sparsi sul tavolo in cucina, c’erano scarti e ritagli di cellophane provenienti dal materiale utilizzato per confezionare le singole dosi di stupefacente destinato ad essere spacciato al dettaglio.

I militari dell’Arma, quindi, dopo aver inoltrato segnalazione al magistrato di turno Viviana Del Tedesco, hanno arrestato Carmen Andri Morillo e Jahan Massalim che sono state condotte nella casa circondariale di Trieste, mentre Juan Carlon Sanchez è finito al carcere di via Spalato.

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