Cusano, strada secondaria scambiata per una pista

Zoppola, via Canonica ipertrafficata per tagliare fuori i cantieri sulla Pontebbana Dossi e controlli della polizia locale non bastano a far rispettare i limiti di velocità

ZOPPOLA. Via Canonica, strada secondaria di Cusano, viene scambiata da un numero crescente di automobilisti per una pista: non si spiegherebbe altrimenti, infatti, il comportamento di tanti automobilisti che la percorrono ad alta velocità, mettendo a repentaglio l’incolumità propria e degli altri utenti della strada. Da quando è stato aperto il cantiere all’altezza dell’incrocio di Cusano, la strada viene utilizzata da un numero sempre maggiore di persone, che la scelgono per evitare le code e i disagi conseguenti ai lavori in corso sulla statale 13. L’amministrazione comunale è a conoscenza del problema, tant’è che ha fatto posizionare un dosso in uno dei punti in cui è più necessario moderare la velocità, mentre la polizia locale effettua controlli con l’autovelox, ma tutto questo pare non essere servito a scoraggiare gli indisciplinati.

Via Canonica, oltre che da molte auto, viene percorsa anche da diversi furgoni e camion: il livello di pericolo, in questi casi, sale sensibilmente, in considerazione del fatto che la strada, in alcuni punti, è particolarmente stretta. Servirebbe soltanto un po’ di buon senso, ma evidentemente la fretta spinge molti a premere l’acceleratore oltre il dovuto. Un comportamento rischioso, per se stessi e per gli altri, che denota scarso senso civico e che meriterebbe di essere sanzionato. In molti auspicano maggiori controlli da parte della polizia locale: una multa salata forse scoraggerebbe i “piloti”. Di certo, quando saranno portati a termine i lavori di realizzazione della rotonda via Canonica verrà utilizzata di meno. Rimane il fatto che il problema esiste ed è noto ai fruitori “corretti” della strada, i quali, loro malgrado, devono prestare attenzione a non entrare in collisione con qualche novello Schumacher.

Qualcuno consiglia a questi improvvisati piloti di andare a sfogare le proprie velleità in pista, smettendola di anteporre l’esigenza di risparmiare pochi minuti alla sicurezza, se non la propria, almeno quella di chi rispetta i limiti di velocità.

Massimo Pighin

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