«Bisogna salvare il vecchio municipio progettato da Valle»

CASARSA. «Il problema non è il fatto che si intervenga sull’edificio, che deve essere portato a norma, ma come si andrà a intervenire su di esso».
Il casarsese architetto e docente universitario al Politecnico di Milano, Luca Maria Francesco Fabris, sintetizza qual è il problema per la conversione dell’ex municipio.
Non uno stabile “qualunque”, ma un’opera progettata da Gino Valle e celebrata come una delle più importante dell’arte moderna in Italia.
E la preoccupazione non solo sua, ma di altri esperti del settore e della famiglia Valle, è che gli interventi di recupero vadano a snaturare l’idea originaria e rovinare quello che è un edificio considerato di alto valore architettonico.
Il trasloco del municipio nella nuova sede di palazzo Burovich, ha lasciato vuoto l’edificio di piazza IV Novembre. Diventerà, in base all’accordo tra amministrazione comunale e Aas 5, un centro di assistenza primaria: si insedieranno alcuni medici di medicina generale e saranno fornite alcune prestazioni sanitarie.
Ma il problema è che non si tratta di un edificio qualunque, ma una delle opere più pregevoli dell’architetto udinese Gino Valle.
Professionista che in provincia ha ideato anche altre strutture, alcune delle quali si sono conquistate un posto importante nella storia della architettura moderna: hanno fatto scuola gli edifici dell’allora Zanussi, con cui Valle ha anche collaborato come designer, così come si è guadagnato uno spazio importante il municipio di Casarsa.
Dalla sua idea è nata anche la sede del Messaggero Veneto di Udine.
La riqualificazione sarà affidata alla Aas 5, anche se il sindaco Lavinia Clarotto aveva spiegato nei giorni scorsi che il Comune avrebbe voluto dare un suo parere. Ed è proprio l’incertezza a preoccupare.
«Il progetto – continua Fabris – è stato affidato a non si sa chi e questo allarma, pensando alla fragilità di questa architettura, celebrata come una delle più grandi icone dell’opera di Valle. Un edificio che è segnalato in tutte le guide di architettura italiana contemporanea (e non solo) e che richiama a Casarsa anche turisti e amanti dell’architettura».
Il municipio è stato realizzato in più fasi, dal 1966 al 1968 ed è stato terminato nel 1974. Valle aveva progettato non solo l’edificio, ma anche gli arredi, affidati alla Fantoni per la quale si occupava di design. All’inizio era un open space, ma negli anni successivi la struttura interna è stata modificata per adeguarla alle nuove esigenze.
Il recupero dell’ex municipio non è un caso degli ultimi giorni, perché già nel febbraio scorso Fabris aveva inviato una lettera in cui aveva formulato una proposta: si impegnava a fornire gratuitamente – insieme al figlio di Valle, Piero – uno studio di ricerca e di fattibilità architettonica per riqualificare l’edificio così da non snaturare la sua bellezza e la forma.
La proposta, però, era quella di farne uno contenitore culturale, ospitando la biblioteca che negli spazi attuali è sacrificata, e sale per incontri e esposizione. Invito caduto nel nulla mentre la destinazione d’uso dell’ex municipio è cambiata con una modifica anche della prospettiva futura.
A Casarsa adesso si pensa di costituire un comitato in difesa del vecchio municipio: che sia recuperato, ma con criterio e rispettando l’idea del progettista. Una partita ancora tutta da giocare.
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