«Basta attacchi»: i cacciatori contro gli animalisti

sacile. «A Sacile c’è una ingiustificata campagna diffamatoria contro il mondo venatorio». I cacciatori della Riserva replicano alle segnalazioni degli animalisti Meta e residenti a San Odorico, Topaligo, Camoll-Casut sugli spari che sibilano nelle orecchie dei cittadini nelle frazioni liventine.
«Replichiamo malvolentieri alla vergognosa campagna di diffamazione verso i cacciatori – dicono –. Da settimane assistiamo ad attacchi indiscriminati sui social network, seguiti da indecorose offese basati su notizie infondate sono all’ordine del giorno. Non si può più tacere davanti a tali accuse».
«Le leggi sulla caccia ci sono e vengono ampiamente rispettate a Sacile – aggiungono i cacciatori –. Affermare di sentire gli spari dei fucili vicino al cimitero di San Odorico, quando in tale zona è vietata la caccia da dieci anni, non può essere tollerato. È un affronto non soltanto alla classe dei cacciatori, ma anche al basilare diritto dei cittadini di ricevere notizie veritiere e provate».
Come dire che le accuse vanno sostenute con prove oggettive. «Chi sostiene che i cacciatori sparano a distanza ravvicinata alle abitazioni, senza avere una prova oggettiva – continuano – ma soltanto per una pura sensazione acustica, non è attendibile».
Nella Riserva di caccia di Sacile ci sono poco più di trenta cacciatori. «Cacciamo nel pieno rispetto della legislazione, delle persone e della natura. Spesso si dimentica il ruolo attivo e indispensabile che il mondo venatorio svolge nella tutela dell’ambiente e salvaguardia del patrimonio faunistico. Nel 2019 la riserva di Sacile ha promosso lodevoli iniziative: la giornata ecologica per pulire le sponde del Meschio e raccolta fondi per le scuole». «Il nostro scopo – concludono non è alimentare incendi, ma spegnerli». –
C.B.
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