Anche privati tra i proprietari del cavalcavia di via Judrio

Quando la struttura fu realizzata non venne poi effettuato l’accatastamento Il sindaco rassicura: «L’eventuale ristrutturazione non sarà pagata dai cittadini»
Matteo Femia

/ Cormons

«Cavalcavia e cavalcaferrovia sono per buona parte proprietà di privati: decenni fa, quando ci furono i lavori di costruzione dell’opera, non venne accatastata da chi di dovere». Ad annunciarlo di fronte all’assise civica è stata la segretaria comunale Maria Monetti, in risposta ad una precisa interrogazione presentata dal consigliere di opposizione Maurizio Tomba in merito allo stato dell’arte del manufatto su via Judrio chiuso al traffico da gennaio.

Nel corso del suo intervento, Monetti ha spiegato come sia stato scoperto dagli uffici comunali che cavalcaferrovia e cavalcavia (la struttura di fatto è la stessa, ma con il primo termine si intende ciò che si trova sopra il sedime ferroviario, mentre con il secondo la parte di salita e discesa del ponte) non siano in buona totalità di proprietà né del Comune, né di Rfi. Risultano invece di privati.

Da Palazzo Locatelli non fanno trapelare i nomi dei proprietari della struttura, ma ciò che è certo è che per lo meno non dovranno pagare per una colpa non loro. All’epoca della costruzione del ponte - più di cinquant’anni fa - ci fu un mancato accatastamento e quindi quasi tutto risulta ancora di proprietà formalmente privata, con tutta probabilità senza che gli stessi proprietari ne siano (o ne siano stati) a conoscenza.

Non ci saranno però conseguenze concrete per loro riguardo l’attuale situazione del manufatto: «Siamo in attesa dei risultati delle perizie di parte – spiega il sindaco Roberto Felcaro – ed una volta avuti questi risultati riapriremo il ponte se ci sarà data piena rassicurazione sullo stato dello stesso, oppure, se queste condizioni non ci saranno, l’opera resterà interdetta al traffico e si dovrà provvedere alla messa in sicurezza di cavalcavia e cavalcaferrovia. L’eventuale opera di riqualificazione però non sarà pagata dai privati: sarà compito delle istituzioni coprire la spesa, e non ci si rivarrà sui proprietari. Ciò che è importante ora è stabilire attraverso il lavoro dei periti quali siano le condizioni del manufatto: la priorità va alla sicurezza dello stesso».

Fino a quando dunque le relazioni degli esperti non daranno l’eventuale via libera, il passaggio sul tratto in questione di via Judrio resterà vietato: il blocco al traffico è in vigore da ormai più di tre mesi. È dal 23 gennaio scorso che il cavalcavia è off-limits, con transenne che impongono l’impossibilità di attraversamento da ambo i lati della struttura.

Nelle scorse settimane si è svolta anche una prova di carico, utilizzando alcuni autoarticolati posizionati sulla parte sovrastante la ferrovia per stabilire le condizioni della struttura. Nelle prossime settimane si conosceranno i risultati delle prime perizie. —

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